lunedì 30 giugno 2008

Quando l'ultimo Saramago misto a Orwell si perde a Torino

Secondo romanzo del sardo (o apolide?) Alessandro De Roma che si cimenta in un genere che in Italia è ormai un pò trascurato ovvero la fantascienza.
Lo stesso autore ha definito il romanzo ispirato a questo genere ma a mio avviso c'è molto, molto di più.
Innanzitutto i riferimenti Orwelliani più o meno sottesi si rimandano di pagina in pagina, la sensazione del Big Brother incombente, il senso di oppressione, di controllo totale, di perdita del concetto di uomo quale animale sociale, un concetto, forse un pò esistenzialista, di individualismo.
E il Saramago di Cecità è presente, ma qui l'uomo con gli occhi ci vede benissimo ma ha la mente ottenebrata da una non meglio precisata malattia che gli fa perdere la memoria e quindi il concetto stesso della sua essenza.
Così anche il lettore si ritrova col protagonista Giovannino a camminare smarrito per le strade di Torino, cosa semplice per chi, come me, non conosce per niente la città, in mezzo a barbi e apocalattici, degenarazioni dell'animale uomo, passivi e in-coscienti gli uni, famelici e arrabbiati gli altri.
Nell'utopia (o meglio kakotopia) della società perfetta controllata dai pochi, destinata alla sottomissione totale della masse non manca un'allusione a farenheit 451 dove la pedina impazzita del sistema si rende conto ma, Giovannino è totalmente sottomesso e soggiogato che anche la su, eventuale, reazione è pilotata dall'alto.
Rimane un senso d'angoscia, la coscienza e l'esigenza di preservare, di ricordare, affinchè l'essere umano possa autoproclamarsi tale.
Un libro che mi è piaciuto molto anche se un pò meno del precedente "vita e morte di Ludovico Lauter" ma credo che questo sia dovuto principalmente ad una questione topografica.
Vi aspetto dunque per "una cioccolata, subito pronta, densa in tazza" vero tormentone del libro, rimando, neanche troppo implicito insieme al catalogo delle meraviglie, al barbaro appiattimento della ragione perpetrato da mammativvù e similari.

La fine dei giorni
Di Alessandro De Roma
Il Maestrale, 2008