mercoledì 28 ottobre 2009

-Il migliore dei mondi possibili? -Ma dobbiamo coltivare il nostro orto

Non sono certo io la persona più adatta a parlare del Candide, le mie basi filosofiche non mi consentono di addentrarmi più di tanto nel dibattito della filosofia moderna e del secolo dei Lumi so ben poco.
Una cosa però posso dirla perché riuscirebbe ad interpretarla anche "una scimmia che insegue due belle ragazze", ovvero l'evidenza della critica alle posizione Leibniziane dell'"ottimismo" e del "principio della ragione sufficiente" di Wolff.
Non è che cosa, è come lo si fa però.
Le teorie vengono demolite punto per punto con la sottile arma dell'ironia un po' cinica, "il migliore dei mondi possibili" non si compie mai perché è un'aporia, impossibile da pensare in quanto empiricamente intraducibile.
Si può, forse, solo teorizzare a livello metafisico aut metodico (cartesianamente inteso) e tutto ciò non appagherebbe Voltaire che, con il suo alter ego Pococurante direbbe "che noia".
Il tema portante è quello della casualità vs. causalità, qui la chiave di questo spassosissimo romanzo che seppure filosofico è talmente ricco, ironico e ben articolato che fa dimenticare i buchi della trama e le incoerenze narrative.
L'Assurdo nella sua più profonda esaltazione si dipana pagina dopo pagina, i personaggi allegorici si susseguono e si intrecciano fornendo lo spunto per gli strali di Voltaire che non risparmiano nessuno: dal teatro alla Francia, dall'Inghilterra alla Chiesa. I personaggi sono altrettanto variegati, c'è: Martino, manicheo e deista, Cocomo, l'uomo come essere universale senza confini razziali, la vecchia e Pangloss, il filosofo "ottimista" lui che conosce tutte le parole come da nome che è l'apoteosi dell'assurdità e della negazione dell'evidenza.
Candido, l'ingenuo e mite Candido, alla fine,però si arrende e si rassegna a coltivare il proprio orto, per necessità.
Fuor dalle implicazioni filosofiche, è comunque un libro molto piacevole da leggere, facile al risoamaro, intelligente, colto, divertente, i suoi diversi piani di lettura fanno sì che possa essere letto anche se non si conosce la filosofia e non interessa, semplicemente ne è talmente permeato che passerà così, senza colpo ferire, una piccola lucina dal secolo dei Lumi.
Oppure:
qui

Candido o l'ottimismo
Di Voltaire, Stella Gargantini (Traduttore), Stella Gargantini (Curatore), Giuseppe Galasso (Collaboratore)
Feltrinelli, 2004