giovedì 4 febbraio 2010

E lui si chinò al mio orecchio, mi parlò nell'orecchio. E io ascoltai le parole sue al mio orecchio, ridendo "ah! ah!" e parlai nell'orecchio a lui, e fummo due che si parlavano all'orecchio.

-Vuoi tu AthenaBlu prendere questo libro e tenerlo a mente?
-Sì, lo voglio.

"Una lettura un po' noiosa", mi avevano detto le malelingue, ma le malelingue, si sa, parlano male e, a volte, leggono peggio.
Poche parole su questo libro e una dichiarazione d'amore, alla lingua prima di tutto, alla ripetitiva, ossessiva, in una composizione che torna e ritorna, peggio di un anello, una spirale che affonda nella terra di Sicilia o di "altrove" e arriva ad innalzarsi, di ripetizione in ripetizione, fino al cielo degli aquiloni dell'aulismo.
E poi, seconda dichiarazione d'amore all'atmosfera onirica, pesante, più da ricordo nel sogno che da ritorno vero e proprio, dove l'umano, tutte le forme dell'umano, soprattutto le più misere, spiccano e splendono in un bianco&nero lungi dall'essere piatto ma denso di sfumature, come, chessò, Bergman, per dirne uno.
Un viaggio metafisico alla ricerca dell'Essere, inteso come sé che dalle radici non può prescindere, ma non è una ricerca ossessiva quella di Vittorini/Silvestro, né pedante.
E a questo punto sì, gli crediamo, quando dice che la sua Sicilia, seppur così precisa nella toponomastica, si scioglie in un luogo qualsiasi nel mondo.
Ma il centro è l'Uomo, nei suoi tipi, nella miserie, non è una ricerca psicologica in senso stretto la sua, le figure sono ombre, fantasmi, sbozzate in un gigantismo epico o rattrappite alla bidimensionalità della loro pochezza.
Anche loro, gli interlocutori, sono ossessivi, ognuno portatore di un messaggio che la censura voleva velato, ognuno col suo modo di vedere le cose del mondo e della vita, intavolano dialoghi grazie ai quali Silvestro cresce, ha il tempo di farlo. Sempre volatili nel modo (quasi a sfiorare il nonsense) ma ancorati ad una roccia di leitmotive che ne segnano le coordinate icastiche ma non macchiettistiche.
E poi, vabbè, metteteci anche le illustrazione di Guttuso, così, come contorno alle "aringhe e alle chiocciole da succhiare".

Conversazione in Sicilia
Di Elio Vittorini
BUR Biblioteca Univ. Rizzoli, 2006

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