mercoledì 24 marzo 2010

Un detonatore

Hai tra le mani un detonatore, scegli tu se farlo esplodere, scegli tu se immergerti dentro a queste storie, se farlo tutto d'un fiato o di lasciarti il tempo di diluirtele addosso.
Ci sono bambine rosa, ci sono moticlette e roulottes, scrittrici per gioco e aborti per noia, ci sono liceali di campagna e disturbanti sono gambe amputate, gelo delle piogge, l'hashish di nascosto.
Piccole storie, piccoli detonatori, da leggersi all'alba se vuoi, mentre aspetti insonne un giorno che tanto vale impiegarle bene quelle ore anziché rivoltarti nel letto e usare quelli degli altri di pensieri che i tuoi sono macigni.
Poi tornare indietro negli anni, a vedere com'eri ad avere paura di come sarai.
Bella la lingua e belli i suoi usi, un primo impatto di una semplicità disarmante che tradisce una consuetudine con la parola scritta preziosa.
Corpi abitati da fantasmi, catapecchie, forse è tutto qui, o nel segreto di una forma che non è la tua, troppo tonda da scegliere se viverla o no tra una versione di Seneca e l'altra, viaggiando per ore prima di raggiungere il liceo.
Ed è l'alba, sì, tra le capanne dei ruscelli quando ti rincorre il fantasma di un cioccolatino di troppo.
Libro notevole.
E questo è quanto fino alla prossima alba.

Una cosa piccola che sta per esplodere
Di Paolo Cognetti
Minimum Fax, 2007

Nessun commento:

Posta un commento